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Autore: Redazione
Protagonista indiscusso di ogni ricevimento nuziale degno di nota è lui, quello a lungo immaginato, sognato, disegnato: l’abito da sposa!
Quante volte da bambine abbiamo fantasticato su come sarebbe stato il nostro abito bianco? Diciamolo pure di aver trascorso ore intere in camera a sfogliare riviste, provando a modificare con la matita quel vestito per renderlo perfetto per noi. Siamo certi che qualcuna ancora abbia conservato, tra le pagine del diario del liceo, un foglio strappato a qualche rivista, e lo riguardi, di tanto in tanto, pensando al giorno in cui si recherà in Atelier alla ricerca del suo vestito, quello vero!
Per dare un aiuto concreto alle future spose alle prese con l’ardua scelta, abbiamo provato a sciogliere alcuni nodi intorno a cui spesso si discute con amici e parenti e, a proposito dei quali, molti non vedono l’ora di dispensare consigli.
Stiamo parlando di questioni come: chi e quanti dovrebbero accompagnare la sposa in Atelier, o che differenza c’è tra un abito sartoriale e uno confezionato? Quanto tempo prima bisogna selezionare quello definitivo per non avere sorprese “dell’ultimo minuto”?
A queste domande hanno risposto Piero Camello e Ciro De Angelis, due stilisti che vivono e operano sull’isola d’Ischia e che da anni, accompagnano moltissime spose verso il giorno del sì.
- Piero Camello è uno stilista di talento e una persona dai modi eleganti e dal sorriso gentile. Di recente ha partecipato a manifestazioni come “Alta Roma” per il secondo anno consecutivo e “The Bride Show”, quest’ultima a Dubai, portando con sé lo stile italiano e il calore dell’isola d’Ischia, lasciandone un po’ negli Emirati Arabi! Incontrare Piero nel suo Atelier “Chic Events” è un’esperienza piacevole e rilassante: sembra di parlare con un amico che non vedi dai tempi della scuola e che ti spiega quanto bello è lavorare facendo ciò che più ti piace. Ciò che più piace a lui è creare abiti da sposa, abiti eleganti per qualsiasi tipo di evento e accontentare le donne, di età diverse.
1. Quasi tutte le spose hanno già in mente come dovrà essere l’abito dei loro sogni. Capita spesso che qualcuno cambi, completamente idea sul modello prescelto una volta in Atelier?
«Tutte le spose arrivano da me con le idee molto chiare, con fotografie, ritagli di giornali, disegni vari. Io le ascolto e guardo attentamente ciò che mi mostrano, e quando mi accorgo che si sentono a loro agio mi piace fare qualche domanda per cercare di conoscerle meglio, perché credo che capire un minimo la personalità di una donna sia importantissimo per definire al meglio le linee dell’abito da sposa che andrò poi a realizzare. Devo dire che molte accettano consigli e si lasciano anche “tentare” da proposte che si allontanano dal vestito scelto inizialmente. Questo momento è molto bello perché è anche un’occasione per loro per conoscersi meglio, per ritagliarsi del tempo da dedicare solo a sé stesse e in cui forse diventano anche più consapevoli del passo che stanno compiendo.»
2. Oggi una futura sposa ha tantissime opportunità per individuare l’abito giusto: dai siti e-commerce, ai negozi che propongono diversi abiti. Perché una sposa dovrebbe scegliere l’abito sartoriale?
«Gli abiti proposti su Internet, sulle riviste, hanno come target un pubblico vastissimo. Chi opta per l”abito sartoriale vuole qualcosa di più. Vuole il suo abito, quello unico, quello che nessun altra potrà mai avere. In un certo senso la donna che sceglie il vestito di sartoria desidera anche lasciarsi un po’ scoprire, esprimersi totalmente, far veni fuori aspetti del proprio carattere e sensazioni che prima non aveva mia avuto occasione di manifestare. Dal punto di vista pratico, è chiaro che il lavoro sartoriale aiuta a eliminare dei difetti che in un vestito confezionato potrebbero non scomparire del tutto, rovinando l’effetto finale e rischiando di non accontentare la cliente fino in fondo.»
3. Quanto tempo trascorre dalla scelta di un abito sartoriale alla sua realizzazione?
«Il tempo ideale che deve trascorrere dalla scelta alla realizzazione è di tre mesi. Nel momento in cui è stata individuata la stoffa, questo è il tempo ideale. In due mesi anche sarebbe fattibile, ma io nell’ultima settimana prima del matrimonio organizzo sempre un’ultima prova affinché l’abito sia perfetto. Ho esperienza di ragazze che nell’ultimo mese sono dimagrite moltissimo perché prese dall’organizzazione della cerimonia mi hanno raccontato di non riuscire neanche a mangiare. Se una ragazza già magra dimagrisce ulteriormente si nota e quindi il vestito deve essere ritoccato fino all’ultimo momento.»
4. Chi dovrebbe accompagnare la sposa per la scelta dell’abito in Atelier?
«A mio modesto parere, soltanto la mamma dovrebbe accompagnare la sposa. O al massimo una sorella. Quando arrivano ragazze accompagnate da diverse amiche vedo che il momento della scelta non è molto tranquillo; spesso, senza rendersene conto, le amiche tendono a consigliare alla sposa abiti che piacciono a loro, secondo il proprio gusto personale e questo rischia di mettere totalmente in crisi la mia cliente, anche se in quel preciso istante non se ne rende conto. Invece la mamma conosce bene ogni singolo sguardo, sa riconoscere dal sorriso o da un semplice gesto della mano se la figlia sente suo quell’abito o meno.»
5. Chi sceglie di sposarsi a Ischia ma viene da lontano può rivolgersi a te per la realizzazione del proprio abito?
«Sì, assolutamente. Anche perché ho già qualche modello pronto, vestiti di varie taglie e vari generi già confezionati, ma che necessitano di modifiche e vanno personalizzati. Quindi sono già pronto per rispondere a queste richieste, anche con una serie di accessori e chiaramente mi rendo disponibile a organizzare con la cliente qualche lavoro sartoriale, purché mi contatti in tempo utile.»
- Ciro De Angelis ama la moda sin da quando era bambino. È uno stilista eclettico e una persona sempre sincera e aperta al dialogo e al confronto; è proprio grazie a questi aspetti che riesce a instaurare ottimi rapporti con le clienti, rapporti che proseguono anche quando le luci della festa sono spente! Discreto, ma puntuale e preciso nei consigli da dare alle donne che mettono nelle sue mani l’abito dei loro sogni, Ciro ama definirsi “un artigiano della moda” che costruisce l’abito sul corpo della donna senza mai tradire le esigenze sartoriali. Nel suo Atelier DeA, sull’isola Verde, accoglie e veste clienti anche internazionali e personaggi dello spettacolo.
1. Quasi tutte le spose hanno già in mente come dovrà essere l’abito dei loro sogni. Capita spesso che qualcuno cambi completamente idea sul modello prescelto una volta in Atelier?
«Sì, ogni sposa ha in mente un abito che vorrebbe veder realizzato. Le clienti del mio atelier sono sempre partite da un’idea di base, che spesso è stata poi modificata dopo la prima prova, che è quella del telino, il vestito in fodera realizzato sulle misure della cliente; grazie ad esso, quest’ultima capisce quale parte del suo corpo vuole mettere maggiormente in evidenza. Dopo il telino di prova, capita spesso che l’idea originale venga stravolta o messa in discussione. A me piace intervenire solo quando la decisione è stata presa, consigliando eventuali e ulteriori modifiche per esaltare la bellezza dell’abito e della futura sposa.»
2. Oggi una futura sposa ha tantissime opportunità per individuare l’abito giusto: dai siti e-commerce, ai negozi che propongono diversi abiti. Perché una donna dovrebbe scegliere l’abito sartoriale?
«Perché l’abito sartoriale è esclusivo. Ha una vestibilità diversa. L’abito già confezionato non va bene per tutte, anche se a una prima occhiata lanciata allo specchio ci sembra calzare a pennello. Nel lavoro di esecuzione di un cartamodello, lo stilista lavora come se fosse un pittore, quindi l’abito sartoriale è come se fosse un dipinto adagiato sul corpo della sposa, che capirà anche le giuste proporzioni e imparerà a valorizzare i suoi punti di forza. La realizzazione dell’abito aiuta anche a instaurare un rapporto di fiducia con la cliente, perché il lavoro sartoriale diventa una sorta di lettura delle linee del suo corpo.»
3. Quanto tempo trascorre dalla scelta di un abito sartoriale alla sua realizzazione?
«Dipende molto dalla sposa. Ha le idee chiare oppure no? In ogni caso, io sono dell’avviso che, per realizzare un abito in maniera concreta e responsabile, occorrano almeno tre mesi, perché ci sono delle “tappe obbligate” che ogni stilista che si rispetti, non può sottovalutare per fare un buon lavoro. Mi è capitato in passato di avere richieste per creare abiti da sposa in ventuno giorni, ma non lo rifarei, non è il modo in cui mi piace lavorare. Per me ogni dettaglio deve essere perfetto.»
4. Chi dovrebbe accompagnare la sposa per la scelta dell’abito in Atelier?
«Questa domanda mi piace moltissimo! Premetto una cosa: non amo né il tribunale dell’ Inquisizione né le giurie da talent. Non sono per gli estremi. Io sono convinto che la cliente sia l’unica a sapere cosa davvero faccia al caso suo, ma se proprio dovessi scegliere ti direi o la mamma o la sua migliore amica, che magari potrebbe essere proprio sua sorella. Insomma, un punto di riferimento forte che però abbia contezza dei suoi gusti, che conosca alla perfezione anche le sfumature del suo carattere. Se non si è accompagnati dalle persone giuste il momento della scelta dell’abito può diventare un momento di frustrazione e questo non dovrebbe mai succedere.
Io mi sono trovato sia nella situazione di dover consigliare sia ad assistere ai consigli offerti da altri, mentre svolgevo le mie mansioni di sarto. In quegli attimi prima della scelta, io guardo sempre il viso della cliente perché so che comunica il suo stato con il corpo. Quello è un momento soltanto suo. Consiglio sempre di non fare mai le foto perché mi piace pensare che il giorno del matrimonio nessuno sappia come sarà l’abito, la troppa condivisione non va mai bene. Amo l’effetto sorpresa e sono convinto che ogni sposa debba essere guardata quel giorno come se fosse un sogno.»
5. Chi sceglie di sposarsi a Ischia ma viene da lontano può rivolgersi a te per la realizzazione del proprio abito?
«Sì, è possibile farlo, l’ho già fatto in passato. Ma ci deve essere la certezza che la sposa arrivi qualche giorno prima del matrimonio sull’ isola, per fare la prova definitiva. Ci sono sempre diversi cambiamenti che vanno fatti pochi giorni prima. D’altra parte sono io che costruisco l’abito , quindi chi più di me può conoscere le modifiche da apportare? Anche quelle più piccole e minuziose; come potrebbe succedere, per esempio, nel caso di donne incinte, o di spose che riescono a perdere anche 2 kili in un mese per l’ansia da preparativi, per l’emozione, per lo stress. Quindi sì, possono rivolgersi a me, ma con questo consiglio spassionato: venite a Ischia non troppo a ridosso del giorno del vostro matrimonio!»
Ringrazio di cuore i nostri stilisti ischitani, per avermi dedicato del tempo e complimenti per le bellissime creazioni e per le attenzioni che dedicate alle spose che si affidano a Voi.
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